I Segnacoli sono sorti sullo specchio d’acqua del Kothon per testimoniare il tempo trascorso su un luogo rimasto quasi immutato dalle sue origini. I secoli hanno visto alternarsi culture, credenze, civiltà e culti diversi. La memoria di questi cambiamenti, svanita nel nulla, viene quotidianamente ricercata dagli archeologi che indagano i più piccoli segni per decifrare il tracciato della Storia.
Ventisei Segnacoli, uno per ogni secolo andato, diventano la rappresentazione reale e misteriosa della ricerca continua, dell’indagine minuziosa: si ergono sull’acqua davanti a noi, rossi, e si offrono come oggetti di indagine.
Con questo spirito, a distanza di due anni, compaiono di nuovo suddivisi in trittici, in luoghi diversi fra loro per caratteristica e missione, ma accomunati da segni distintivi di qualità.
Il progetto prevede una mappa con geolocalizzazione in tutta Italia delle opere dell’artista riconducibili a Segnacoli, che verranno dotate in sito di QR code per permettere al visitatore di rintracciare tutte le installazioni presenti.
L’elemento del Segno, che è un accento, un elemento di continuità tra passato e presente, che sottolinea la necessità anche della società industrializzata di tutelare l’ambiente (installazioni in location produttive) e dell’uomo di dialogare con il proprio passato (installazioni in location di valore storico/archeologico), in questa maniera si smaterializzerebbe attraverso la realtà della mappa online. Il mondo virtuale, in questo caso, sarebbe al servizio del mondo reale, per facilitare l’incontro “fisico” tra scultura e osservatore.
Un circolo virtuoso che si vuole instaurare grazie alla nuova missione dei Segnacoli.
Il progetto “Segnacoli per”, verrà accompagnato da una piattaforma web che aiuterà a localizzare i vari elementi disseminati sul territorio, collegando fra loro i luoghi che li accolgono. Si tratta di un’occasione, da una parte, di valorizzazione del tessuto produttivo e imprenditoriale, con l’attenzione al sostenibile, dall’altra di accostare le realtà culturali, dai Musei archeologici, alle raccolte di Arte contemporanea.
Qui di seguito potete trovare una mappa di tutti i segnacoli mano a mano che verranno collocati.
Alberto Timossi
Lo scultore Alberto Timossi opera da molti anni nell’ambito delle installazioni ambientali con interventi volti a sensibilizzare sul tema del cambiamento climatico (“Fata Morgana/dentro l’Antropocene”, Lago del Rock Glacier del Col d’ Olen, Gressoney La Trinitè, 2017; “Fata Morgana/la fonte sospesa” Fontana della Minerva , La Sapienza Università di Roma, 2018; “Pietre nere per il Lago Sofia”, Ghiacciaio del Calderone, Gran Sasso, 2018) e del mutamento ambientale (“Illusione”, Cave Michelangelo, Carrara, 2015; “Spilli” Lago exSnia , Roma, 2018).
La sua ultima opera temporanea site specific , “Segnacoli”, è realizzata in collaborazione con la fondazione Whitaker (Palermo) , con La Sapienza Università di Roma -Missione archeologica a Mozia, la Soprintendenza Regionale BBCCAA di Trapani e patrocinata dal comune di Marsala, dall’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Trapani e dalla Fondazione Orestiadi di Gibellina. L’esposizione è pubblicata in un catalogo edito da De Luca Editori, distribuito nelle librerie in tutta Italia.
Per Alberto Timossi, l’inserimento di una opera di arte contemporanea in un sito archeologico è una esperienza unica, perché “le due discipline si avvicinano e compenetrano, in quanto entrambi scrutano nella realtà, osservano i dati e li interpretano , sondano nell’animo umano e cercano il filo misterioso apparentemente invisibile”.