Le campagne del trapanese, ancora oggi di rara bellezza, sono punteggiate da splendide masserie, da noi chiamati “ Bagli”. Antiche architetture, forti testimonianze di un periodo, non lontano, durante il quale essi erano centri non solo produttivi, ma anche propagatori di una civiltà ad essi legati. Nella prima edizione della guida della Sicilia curata dal Touring nel 1919 si legge come provenendo da Partitico subito dopo Alcamo si aprisse una “…. allegra, ricca, vasta ed assai pittoresca ondulazione di colline senza alberi a vigneti e campi di grano….”. E’ ’ questo il territorio dove Ingham, Woodhouse , Whitaker e Florio impiantano i loro grandi stabilimenti enologici, che diedero enorme impulso all’economia siciliana stimolando la creazione di una rete di infrastrutture, che porterà la Sicilia per un breve periodo a competere economicamente con i poli europei. La rete di bagli diffusa in tutto il territorio trapanese catalizza l’ampio ventaglio delle conoscenze legate alla cultura materiale, industriale e artigianale del territorio. Il Baglio Di Stefano fa parte di questa rete di antiche Masserie.
Dal 1996 Il baglio è sede della Fondazione Orestiadi e del suo Museo, ponendosi come centro propulsore delle iniziative culturali della città di Gibellina, che viene ricostruita nel sito attuale grazie al contributo di tanti artisti e architetti provenienti da tutto il mondo tra questi, Melotti, Consagra, Purini , Quaroni, Venezia, Mendini, Unghers, Accardi. Mentre sulle rovine della vecchia città Alberto Burri realizza il suo Grande Cretto.
Il baglio Di Stefano pur essendo collocato alla periferia della città mantiene con essa un forte legame per le iniziative che vengono promosse in collaborazione con l’Amministrazione della città. Oggi le opere en plain air in città, il Museo Civico, Il Museo della Fondazione Orestiadi e il Cretto di Burri , costituiscono un nucleo di opere tra le più importanti dell’arte contemporanea in Italia.
Costituitasi nel febbraio del 1992, la Fondazione – Istituto di Alta Cultura “Orestiadi” ONLUS, con sede a Gibellina (TP) presso il Baglio Di Stefano, è stata legalmente riconosciuta con Decreto del Ministero dei Beni Culturali del 10/09/97 reg. 16/10/97. Attualmente la Fondazione Orestiadi promuove e organizza, in collaborazione con altri enti ed associazioni, le Orestiadi di Gibellina, annuale rassegna di teatro, musica, e arti visive, giunte alla XL edizione, il festival ha ottenuto nel 2012 il premio italiano dei critici teatrali. Il Baglio Di Stefano è annualmente sede del festival e degli spettacoli. La Fondazione svolge un intensa attività di promozione culturale, durante tutti i mesi dell’anno, collaborando all’organizzazione di mostre, convegni sui problemi del territorio (archeologici, etnoantropologici, urbanistici), con particolare riguardo ed apertura al mondo islamico – mediterraneo. Il Museo delle Trame mediterranee è stato premiato dall’ ICOM (International Council of Museum) nel 2011 come miglior museo in Italia per la mediazione culturale. Frequenti sono anche gli ateliers: veri e propri laboratori in cui uno o più artisti lavorano a Gibellina, entrando in stretto contatto con i giovani delle scuole o gli studenti delle accademie d’arte italiane ed estere. La Fondazione Orestiadi di Gibellina nell’ambito delle sue attività di ricerca sui rapporti culturali tra i popoli del Mediterraneo, ha elaborato numerosi progetti espositivi tra i quali “l’Islam in Sicilia” mostra itinerante che analizza le influenze della cultura islamica sull’arte siciliana, L’iniziativa è stata patrocinata dal Ministero degli Affari Esteri Italiano La mostra è stata presentata nelle principali capitali del mondo arabo, per approdare nel 2012 in Sicilia. Oggi Il baglio Di Stefano si pone come luogo di conservazione della memoria della città distrutta dal terremoto e ricostruita secondo quello che è stato il progetto di Ludovico Corrao che vedeva l’arte come propulsore della rinascita
www.fondazioneorestiadi.it
www.albertotimossi.com
Il progetto “Segnacoli per”, verrà accompagnato da una piattaforma web che aiuterà a localizzare i vari elementi disseminati sul territorio, collegando fra loro i luoghi che li accolgono. Si tratta di un’occasione, da una parte, di valorizzazione del tessuto produttivo e imprenditoriale, con l’attenzione al sostenibile, dall’altra di accostare le realtà culturali, dai Musei archeologici, alle raccolte di Arte contemporanea.
Qui di seguito potete trovare una mappa di tutti i segnacoli mano a mano che verranno collocati.